martedì 31 marzo 2015

Galleria

Belo Horizonte, 29 giugno 1950: USA-Inghilterra 1-0.


Middlesbrough, 19 luglio 1966: Corea del Nord-Italia 1-0.


Catania, 4 giugno 1961: Catania-Inter 2-0.


Roma, 20 aprile 1986: Roma-Lecce 2-3.


Novara, 20 settembre 2011: Novara-Inter 3-1.





Milano, 8 giugno 1990: Argentina-Camerun 0-1.


Peccato che non esista un filmato di Sampierdarena-Isolese 2-1 del 29 marzo 2015. Altrimenti, questa galleria di clamorose sconfitte dovute a superficialità, sottovalutazione dell'avversario, esperimenti tattici, deconcentrazione, sarebbe stata completa.

martedì 24 marzo 2015

Viaggio al centro dei playoff


Buonasera, e benvenuti a una nuova puntata di "F-Files", la trasmissione che esplora i misteri del calcio.
Stavolta vi porteremo a viaggiare intorno alla creatura più strana e inquietante che popola gli incubi degli appassionati di calcio dilettantistico: i playoff di Terza categoria.
Si tratta, infatti, di un essere piuttosto infido. L'aspetto dei playoff di Terza categoria, a prima vista, è lo stesso dei suoi nobili e lontani parenti, come i playoff di Serie B (che assegnano al vincitore un sudatissimo posto in serie A) o quelli del campionato di basket (da cui esce il trionfatore dello scudetto). D'altronde il meccanismo è sempre quello. Fatto salvo che chi vince il campionato va in Seconda categoria, si scontrano in partite secche la seconda contro la quinta classificata e la terza contro la quarta. C'è da dire che se tra le rispettive coppie (2a-5a e 3a-4a) ci sono più di 7 punti, la gara non si gioca e viene data vinta alla meglio classificata. Per esempio, se il campionato finisse oggi, l'Isolese sarebbe esentata dalla partita contro l'Isolani, distante 14 punti; allo stesso modo l'Olimpia salterebbe il confronto col Ravecca (+8). Si giocherebbe lo scontro finale tra le due vincitrici (gioca in casa sempre la miglior classificata). E qui arriviamo all'inghippo.

A differenza degli esempi citati, infatti, i playoff di Terza categoria non servono a un bel niente.
O meglio, servono soltanto a rimescolare un po' la classifica. Ma quanto a sostanza, vittorie, traguardi, premi, trofei... nada de nada. La squadra vincitrice della finale dei playoff di Terza categoria non fa il giro del campo agitando bottiglie di spumante, non improvvisa balli e cori sguaiati nello spogliatoio, non va a spasso per le vie del quartiere o del paese compressa sul cassone di un'Ape Poker (siamo in Terza, i bus scoperti costano). Questo perché, dopo il triplice fischio, non ha in mano niente. Al posto del biglietto d'accesso per campionato di Seconda categoria, alla vincitrice viene consegnato metaforicamente un foglietto a quadretti con scritto a biro: "Complimenti, se dovremo ripescare una squadra, la prima telefonata la faremo a voi. Ci sentiamo semmai, intanto buone vacanze".
Proprio così: per chi non lo sapeva (non poca gente, viste le richieste di delucidazione giunte all'autore di questo blog), possiamo confermare che i playoff servono solo a creare una graduatoria nel caso in cui si liberassero dei posti nel campionato superiore. Un po' come i supplenti delle scuole: bisogna stare pronti col telefono acceso.

Ora, mi rendo conto che messa giù così è proprio brutta, quindi aggiungerò qualche dato un po' più confortante, al di là del fatto che l'Isolese è seconda e ancora in lotta per il primo posto. E cioè che tale è la strage estiva di società dilettantistiche (tra fusioni, rinunce, "congelamenti", cancellazioni) che nelle ultime tre stagioni del minimo campionato federale, i ripescaggi sono stati così tanti da tirar su in Seconda tutte le squadre che li hanno disputati, più qualcun'altra. In particolare, l'anno scorso sono state 4 le squadre ripescate. Nel 2012-13, addirittura, sono andate su otto (otto!) società "extra", praticamente mezzo tabellone. Il paradosso si è avuto in una provincia calcisticamente meno popolosa come La Spezia, le superstiti di Seconda e Terza categoria sono state accorpate in un unico campionato. 

Sarà così anche quest'anno? Chi lo sa. A parte il fatto che non è bello augurarsi le disgrazie di nessuna società (basta mezza stagione per capire le spaventose difficoltà e i sacrifici necessari alla conduzione di una squadra), bisognerà capire nel caso quale sarà l'orientamento della delegazione Lnd di Genova: il dimagrimento della Seconda e l'"ingrasso" della Terza o viceversa. E comunque vada, certe decisioni vengono prese piuttosto tardi nel corso dell'estate, per cui c'è anche la possibilità di allestire una squadra senza sapere di preciso in quale categoria giocherà. 

Infine, la differenza tra una bella festa ben preparata a maggio e una frettolosa a fine agosto credo sia chiara a tutti, no? Quindi sappiamo tutti cosa fare in queste ultime 5 partite. Forza Isolese!

lunedì 16 marzo 2015

Ancora in corsa

Diamo per scontato che tutti sappiano quel che è successo nel mesetto di stasi del blog. Abbiamo vinto col Granarolo, poi a casa (in esilio) del Montoggio; siamo finiti su Dribbling proprio negli stessi minuti in cui il Vecchio Castagna perdeva 4-3 dall'Avosso in una partita in cui è successo di tutto. Qualche ora dopo, sempre sullo stesso campo che poi è quello di Busalla, siamo riusciti a perdere 1-0 con l'Atletico Genova in una partita in cui è successo ancor di più. Alessio Repetto ha sbagliato un rigore, Daga (rientrato da infortunio) ha preso un palo, l'arbitro esordiente fischiava fallo ad ogni contatto fisico, roba che nemmeno nel basket (e in queste "carezze" sanzionate rientra anche quella che ha portato alla punizione-gol di Bocchiardi). Distanza dalla vetta sempre di 5 punti, patemi vari, psicoanalisi freudiana che prende il sopravvento sulla tecnica: càpita, quando si danno certe cose per scontate, e tra queste cose c'è la propria superiorità.

Bene. Il funerale è finito e si è trasformato in festa esattamente 7 giorni dopo. La partita che l'Isolese ha vinto contro l'Olimpia è stata la migliore di tutto l'anno. Non abbiamo sbagliato niente, e nel "niente" si comprende ogni cosa: anche il riscaldamento pre-partita. La squadra di Bogliasco, in casa, aveva sempre vinto. Neanche un punto concesso. L'Isolese se n'è presi tre, vincendo 2-0 (Brasesco, Rivara) e costringendo gli avversari a giocare in contropiede per tutto il primo tempo. Che l'Olimpia, coi suoi continui raddoppi di marcatura e gli schemi palla a terra preferiti al tristemente tipico "lancio lungo e speriam bene", giocasse a un livello superiore più o meno lo si sapeva. L'Isolese si è però perfettamente adeguata, coprendo tutti gli spazi e occupando per lunghi minuti la metà campo avversaria. Stavolta, insomma, al cospetto di una squadra forte e attrezzata i biancoverdi non si sono sciolti come contro il Vecchio Castagna. Ne è nata una sorta di anticipo di Seconda categoria, almeno dal punto di vista tecnico. Tra le belle sorprese, la versatilità di alcuni elementi, circostanza in cui il sottoscritto non credeva molto ed è felicissimo di avere sbagliato. Pisacane e Alessio Repetto difensori esterni impeccabili, Tiddia centrale in anticipo anche sull'orologio di Greenwich hanno risolto il problema degli infortuni e delle assenze che hanno momentaneamente cancellato la retroguardia titolare.

Complice il turno di riposo del Castagna, ora l'Isolese è a -2 dal primo posto. Poi certo, l'11 aprile siamo noi a star fermi un giro e così tutto si compensa. Ma la notizia è che siamo ancora lì in corsa per vincere l'intera posta, proprio quando lo sgonfiamento definitivo era dietro l'angolo.