martedì 30 dicembre 2014

Brindisi!

Siccome è un dato di fatto che all'inizio del 2014 non esisteva nessuna squadra di calcio a Isola, il bilancio di questo primo anno biancoverde non potrebbe essere che positivo. Il bello, però, è che l'Isolese arriva al 31 dicembre in ottima salute e con già una bella quantità di ottime cose da raccontare. E' seconda in classifica, non ha mai perso una gara ufficiale (per chi ama la continuità narrativa riportiamo il risultato dell'ultima partita dell'anno solare: Isolese-San Martino 3-0), ha il miglior coefficiente partite/reti subite, ed è pure in testa nella classifica della Coppa Disciplina, quella che premia le società con meno ammonizioni, espulsioni e provvedimenti del giudice sportivo. E' la squadra più social di tutto il panorama dilettantistico genovese, a occhio e croce, con una pagina Facebook aggiornata continuamente, un blog aggiornato un po' meno continuamente e un servizio di diretta audio che partirà ufficialmente a gennaio.

Al netto di qualche lamentela sparsa riguardo l'utilizzo minoritario di giocatori locali (nel mondo esiste un solo Athletic Bilbao), è ottima la risposta della comunità isolese, un po' per questi motivi (squadra divertente e competitiva, lavoro di immagine) e un po' perché l'Isolese nasce proprio per identificarsi con il paese. Una caratteristica che, fatalmente, si dilava in quelle realtà cittadine dove le società calcistiche sono espressioni di quartieri in crisi d'identità (quanti residenti di Molassana, per fare un esempio a caso, vanno al Ca' dei Rissi a sostenere i rossazzurri in quanto rappresentanti del rione?) quando non di semplici gruppi di amici o di sponsor. 

In tutto ciò - va detto - è un peccato non riuscire ad usufruire regolarmente del Monte Moro. Per un'estate, e fino a poche ore prima di Isolese-Vecchio Castagna, i dirigenti e varie altre persone hanno lavorato per mettere a punto la struttura per le partite casalinghe, finora utilizzata solo due volte. Più gravi del previsto i problemi di drenaggio: l'obiettivo, ora come ora, è di terminare l'esilio busallese prima degli ultimi due mesi di campionato, per tentare la corsa finale al titolo in casa nostra. Poi si vedrà.

In coda a queste considerazioni al retrogusto di cotechino e lenticchie, non possiamo non citare il gruppetto di giocatori che, per motivi vari, non fa più parte dell'Isolese. Rizzo, Francesco Firpo (il portiere) e Manicardi, d'accordo con la società, sono rientrati in possesso dei rispettivi cartellini. Diverse le motivazioni, dalla semplice mancanza di tempo per impegni vari al desiderio di cercare una squadra in cui giocare di più. Rizzo è di Isola e già lo conoscevamo come persona perbene, ma dopo questi pochi mesi in biancoverde possiamo dire la stessa cosa anche di Firpo e Manicardi (autore, quest'ultimo, del primo gol in assoluto della nuova Isolese, in un'amichevole a Garbagna). In bocca al lupo per tutto. 

Con gli auguri di un 2015 ancor più pieno di soddisfazioni, ecco un piccolo cadeau: un'immagine che dimostra che l'allenatore Angelo Bini, a dispetto dell'ormai famoso coro dedicatogli settimanalmente dagli spalti, i Crodini li beve eccome.




venerdì 19 dicembre 2014

Spaccagioco

Il vero valore della vittoria per 2-1 dell'Isolese sull'Olimpia 1937 si è svelato giovedì pomeriggio, meno di 24 ore dopo la partita, quando il giudice sportivo ha disposto la ripetizione della famosa partita che i bogliaschini avevano perso contro il San Martino ma che era stata caratterizzata da un grave errore tecnico arbitrale. Visto che, se anche si rigiocasse la stessa partita 50 volte, il San Martino la rivincerebbe solo alla 51esima, di fatto l'Olimpia affrontata mercoledì a Busalla aveva in tasca tre punti più di quelli ufficialmente scritti in classifica.

Con il 2-1 firmato da Daga e Repetto (gol inframmezzati dal temporaneo pareggio di Polledro) l'Isolese è riuscita a difendere l'integrità del suo secondo posto in classifica. Non è stata una bella partita: l'Olimpia ha cercato di imporre il proprio gioco ma evidentemente non era serata per proporre un rustico tiqui taca come quello che s'è visto. L'Isolese, quel gioco, è stata brava a romperlo, pur non proponendo poi soluzioni offensive particolarmente efficaci e trovando i gol rispettivamente su errore avversario e su calcio piazzato. Il fatto che il gol dell'Olimpia sia stato anche il loro unico tiro in porta (anche in questo caso su piazzato, e con tanto di decisivo errore isolese), fa riandare la memoria alla partita casalinga contro il Vecchio Castagna, quando ancora una volta l'Isolese era riuscita a non far tirare praticamente mai una squadra sulla carta più titolata. Insomma, non è un caso che i biancoverdi continuino a vantare la miglior difesa del torneo.



Mercoledì, per la prima volta, chi era a casa ha potuto seguire l'Isolese non solo tramite diretta testuale ma anche attraverso una radiocronaca fruibile sul web, effettuata dal sottoscritto (mi perdonino le buonanime di Ciotti e Ameri). Come ormai sanno tutti, insieme a Gabriele Repetto (che fin da subito mi ha dato un grande aiuto) avevamo deciso di pubblicizzare la cosa solo pochi minuti prima, per una specie di effetto sorpresa (no, è una palla. La verità era che me la facevo sotto). Riscontrato un certo gradimento per questa iniziativa che non penso abbia corrispettivi nel calcio di Terza categoria, possiamo già annunciare che la prossima radiocronaca sarà quella di sabato 10 gennaio alle 14.30, da Cornigliano, per la sfida col Don Bosco. L'idea è quella di coprire il più possibile le trasferte e le partite casalinghe giocate a Busalla (non facciamoci illusioni, finché il meteo non consentirà l'asciugatura della porzione di Monte Moro "incriminata"). Ovviamente saranno raccontati tutti i 90 minuti, con l'aiuto di alcune seconde voci. Potrete ascoltare tutto direttamente su questo sito (il player è nella colonna a destra), oppure sul canale Mixlr dell'Isolese 

lunedì 15 dicembre 2014

Come Buffon



Chi scrive rappresenta quanto di più lontano dalla juventinità si possa immaginare. Però è stato un episodio riguardante i bianconeri la prima cosa che mi è venuta in mente ieri, mentre grazie agli aggiornamenti in diretta di Gian Ghio seguivo le incredibili vicende di Ravecca-Isolese. "Abbiamo due palle così", ho proclamato non appena ho realizzato che avevamo appena vinto una partita che all'89esimo minuto era persa. Proprio come Buffon, dopo una vittoria della Juve a Cagliari con identico punteggio (ma diverso andamento): il portiere della Nazionale si era scatenato e con ampi gesti aveva reso edotto il pubblico riguardo la dotazione scrotale di sé e dei propri compagni.

E' l'unica immagine che riesco ad associare ad una partita che non ho potuto vedere dal vivo (ma su questo punto mi riservo di mentire tra qualche anno, visto che di un simile match si parlerà a lungo). Qualche mese fa, dopo quello 0-0 contro il Pegli che rimane finora la peggiore prestazione dei biancoverdi, avevo puntato il dito contro le carenze psicologiche di una squadra immatura e comodamente seduta sugli allori: un'analisi condivisa anche dal capitano Bertero. Dopo un'impresa come quella di ieri, possiamo gioiosamente seppellire in archivio il dossier con su scritto "vitello".

E in un tabellino pieno di significato come quello di Ravecca-Isolese, le buone notizia non arrivano solo dai minuti in cui sono stati segnati i gol, ma anche dagli autori: due nuovi acquisti, Daga e Brasesco, subito a segno, e poi Lungaro, che già aveva segnato su rigore ma che è stato costretto ad una faticosa rincorsa prima di raggiungere un buon stato di forma e regalarsi una soddisfazione grande come il gol "killer" di ieri a Genova.

giovedì 4 dicembre 2014

Sub judice


La sconfitta dell'Olimpia contro il San Martino nella scorsa giornata di campionato, allo stato attuale, non è mai esistita. E' quanto ha deciso il giudice sportivo, visto che la squadra di Bogliasco, immediatamente dopo il fischio di chiusura della partita, ha ufficialmente preannunciato ricorso. Il risultato, al momento, è quindi sub judice.

La storia è stata riportata da vari siti e organi d'informazione: l'arbitro Cambiaso di Genova, alcuni minuti prima del 90esimo, avrebbe dichiarato chiusa la gara per via delle quattro espulsioni comminate a giocatori dell'Olimpia. Si tratterebbe, ovviamente, di un errore grosso come una casa, in quanto è 5 il numero di cartellini rossi (esclusi ovviamente quelli a panchinari, tecnici e dirigenti) che determina l'automatica sconfitta di una squadra. Usiamo il condizionale perché la vicenda (per quanto affidabile sia la parola dei dirigenti Olimpia) non può essere verificata se non dagli organi competenti. Oltretutto, come prescrive il regolamento, il referto arbitrale sarà considerato ancora una volta alla stregua di una lapide marmorea, intaccabile solo da elementi schiaccianti. Se, comunque, la gara venisse rigiocata, in caso di successo l'Olimpia potrebbe seriamente dare fastidio all'Isolese, raggiungendola virtualmente a 19 punti.

Comunque si concluda la vicenda (conferma dell'1-0 finale o annullamento per errore tecnico e ripetizione), il protagonista è una recente conoscenza dell'Isolese: ha diretto i biancoverdi nella trasferta del Lagaccio contro il Granarolo. Nella memoria ci rimane una conduzione di gara poco autorevole, con  botte assortite e tacitamente benedette, cartellini centellinati e uno scoppio d'isteria gestuale verso la fine di una partita quasi sfuggita di mano.  

Sette è bello

L'importanza di una vittoria non è proporzionale al numero di gol segnati. Frase lapidaria, questa, che rischia di gelare l'entusiasmo che un po' tutta la Isola sportiva ha esternato dopo il 7-2 dell'Isolese sul Sampierdarena. Squadra che, lo ricordiamo, è una "sperimentale" della Sampierdarenese, composta quasi esclusivamente da ragazzi del '94 o giù di lì, non a caso guidata da un allenatore, Claudio Bernardini, che ha un talento innato per il lato "pedagogico" del calcio. Un'avversaria, insomma, il cui obiettivo è abituare i ragazzi al calcio degli adulti, più che far punti e lottare in classifica.

E allora sminuiamo il successo di domenica? Niente affatto. Perchè di tutti i possibili modi di vincere, l'Isolese ha scelto il migliore. La squadra di Bini ha giocato semplicemente bene. Pallone che viaggiava volentieri in verticale e preferibilmente a terra, lanci illuminanti che regalavano spazi immensi ai nostri attaccanti, contrasti puliti e perfettamente a tempo. I sette gol non sono frutto, come può far credere il tabellino, di un vile accanimento su un avversario alle corde, ma la pacifica conseguenza di un gioco tranquillo e naturale, senza forzature. E ciò è avvenuto anche perché l'Isolese ha affrontato al meglio l'unico momento potenzialmente critico che queste partite riservano: il primo quarto d'ora. Prendere l'impegno sottogamba e farsi travolgere dalla verve degli avversari (giovani e inesperti fin che si vuole, ma certamente pieni di freschezza atletica, grinta e sana incoscienza) è un attimo; la banda di Bini ha invece definito fin da subito le gerarchie, e prima ancora del gol d'apertura ha colpito un palo con Molinari.

La classifica continua così a far l'occhiolino all'Isolese. Secondo posto dietro al solito Vecchio Castagna che ha battuto il Pegli ancora una volta in rimonta (3-2) e un bello "0" nella casella delle sconfitte, mentre la difesa continua ad essere la migliore del campionato. Alle nostre spalle, un'interessante bagarre in cui si inserisce anche il Don Bosco, vittorioso nel recupero contro il Granarolo. Granarolo che domenica se la vede proprio col Vecchio Castagna, mentre noi riposiamo. O meglio: prepariamo il recupero di mercoledì sera contro l'Olimpia. Teoricamente, in un Monte Moro in un'inedita veste notturna e invernale.